Guida all'uso dei nidi artificiali
per gli uccelli selvatici


La LIPU ha prodotto l'opuscolo Guida all'uso di mangiatoie e nidi artificiali che descrive in dettaglio come creare, assemblare e gestire mangiatoie e nidi artificiali per uccelli. In due pagine HTML riproduciamo quasi integralmente questo opuscolo, per rendere disponibili a tutti queste utili informazioni.
Qui sotto trovate la parte relativa ai nidi artificiali. La parte relativa alle mangiatoie la trovare qui.

I nidi artificiali: indice


 
Gli uccelli e le cavità

Se il classico nido di uccello è, nell'idea di molti di noi, la coppa di rametti o pagliuzze posata alla biforcazione di un ramo, in realtà il mondo alato presenta una varia tipologia di nidi in relazione alle specie considerate.
Nel tentativo principale di costruire nidi sicuri dai predatori e riparati dalle intemperie, alcuni uccelli hanno adottato la strategia del nidificare in cavità. Ad esempio i picchi le scavano attivamente nei tronchi; altri come il Martin pescatore, i gruccioni o i topini negli argini sabbiosi e ciottolosi.
Martin pescatore
Molte specie, soprattutto di piccole dimensioni, sfruttano invece cavità naturali: crepe e buchi nei tronchi vecchi, nidi abbandonati di picchi, cortecce distaccate, fessure di rocce, eccetera. Il taglio dei boschi per ricavarne legname elimina gli alberi adulti che sono quelli che offrono più facilmente cavità per queste nidificazioni.
In città invece gli alberi sono piantati e curati dai giardinieri, e per altri motivi dunque le cavità sono ancora più rare. In questi ambienti la densità nidificante di molti uccelli è proprio limitata dalla carenza di cavità idonee e disponibili. Molte esperienze hanno dimostrato come, apponendo nidi artificiali in boschi giovani o ambienti urbani, la presenza nidificante di molte specie aumenti sensibilmente.

 
Nidi per uccelli di bosco, campagna e città

nido a
"cassetta postale"
nido a "tronchetto" nido "aperto"

I nidi artificiali più tipici per le piccole specie di uccelli canori che frequentano boschi, campagne e città sono detti a "cassetta postale". Questo tipo di nido ha un coperchio apribile ed un foro d'ingresso. Il modello classico può subire numerose varianti soprattutto nelle dimensioni, nella forma e posizione del foro d'entrata nonché nella struttura generale del nido.
Una comune variante è infatti quella del "nido a tronchetto" dove la forma è cilindrica anziché squadrata. La sua realizzazione è comunque ben più complessa partendo da un moncone di tronco che viene convenientemente svuotato del legno interno. In altri casi si usano stampi e colate di cemento misto a segatura per alleggerirne il peso.
A "cassetta" o a "tronchetto" non crea differenza per la maggioranza delle specie. Il foro d'entrata invece è particolarmente importante: la sua dimensione infatti deve essere ben calcolata. Fori troppo piccoli rendono impossibile l'accesso a specie di taglia più grande; fori troppo ampi, in certi casi non offrono adeguata riservatezza e sicurezza dai predatori a molti uccelli piccoli.
In linea generale, poi, i nidi a cassetta si dividono in modelli "con foro d'entrata" (o "chiusi") e modelli "aperti". Come vedremo più avanti, infatti, certe altre specie non nidificano in vere e proprie cavità, ma cercano piuttosto dei ripari e amano nidi a cassetta, con ampia apertura frontale.

 
Gli ospiti dei nidi artificiali

Le specie italiane più comunemente ospiti dei nidi artificiali a cassetta sono le seguenti:
Cinciallegra

Nidi a cassetta o a tronchetto, chiuse
Cinciallegra, Cinciarella, Cincia mora, Passera d'Italia, Passera mattugia, Storno, Picchio muratore, Rampichino, Torcicollo, Codirosso, Pigliamosche, Scricciolo
Nidi a cassetta aperta
Pigliamosche, Pettirosso, Ballerina bianca, Codirosso, Scricciolo, Merlo
È importante conoscere le abitudini delle varie specie che si vogliono attrarre nel nido.

 
Come costruirsi un nido artificiale

Costruirsi un nido artificiale è semplice, e basta seguire certe indicazioni soprattutto in relazione alle dimensioni delle varie parti. Riportiamo di seguito le misure ideali in relazione alle specie più comuni.

Specie Retro Lati Tetto Fronte Diam. foro Base Da base
a foro
Cinciallegra 37.5 25-27.5 20 25 2.8 10x10 17.5
Cinciarella 37.5 25-27.5 20 25 2.5-2.8 10x10 17.5
Codirosso 25 27.5-30 22.5 27.5 2.8-5 12.5x12.5 20
Passera d'Italia 42.5 30-32.5 22.5 30 3.8 15x15 22.5
Picchio muratore 37.5 25-27.5 20 25 2.8-3.8 10x10 17.5
Pigliamosche 37.5 25-27.5 20 25 3.1-3.8 10x10 17.5
Scricciolo 37.5 25-27.5 20 25 5 10x10 17.5
Storno 50 37.5-40 30 37.5 5 22.5x22.5 30
Torcicollo 37.5 25-27.5 22.5 25 3.8-4.3 12.5x12.5 17.5

Le dimensioni e i rapporti elencati nella tabella sono ideali per attirare una specie anziché altre. Misure intermedie sono comunque ottime per due o più specie.
I nidi standard della LIPU hanno misure tali da essere adatti ad accogliere dalla Cinciallegra alla Passera d'Italia.
Per costruire un nido artificiale a cassetta si devono seguire le indicazioni generali di taglio, scegliendo le misure in base a quelle riportate nella tabella.
Esploso di un
nido a cassetta
Le generalità di taglio per un nido a cassetta aperta sono pressoché le stesse con una sola variante per la parte frontale.

Nel caso di un "fai da te" è importante sapere che lo spessore del legno preferibile è di circa 2 cm. Spessori inferiori possono essere accettabili utilizzando compensato, meglio se resinato al fine di evitare imbarcature e scollamenti.
Il legno è meglio che non sia trattato di recente con oli o creosoto o resine che tendono a conferirgli maggiore impermeabilità e resistenza agli agenti atmosferici. Un eventuale trattamento va realizzato con largo anticipo sull'apposizione, lasciandolo all'esterno perché perda le esalazioni. Anche se gli uccelli hanno un odorato estremamente labile sembra che non apprezzino nidi con legno impregnato di recente.
In certi casi è preferibile che la base del nido sia dotata di alcuni piccoli fori per facilitare il deflusso di eventuale acqua infiltrata. Le cerniere che fissano il coperchio e lo rendono apribile possono essere metalliche, oppure realizzate con una striscia di materiale plastico gommoso (tipo linoleum).

Tempi e modi per installarli

Il periodo migliore per installare un nido è in autunno-inverno. Gli uccelli nidificano in genere in primavera, e le specie considerate non avviano generalmente la costruzione del nido prima di marzo.
È molto importante che il nido sia posizionato con largo anticipo. Questo per promuovere la confidenza della nuova struttura con gli uccelli che frequentano la zona e dare loro la possibilità di ispezionarlo accuratamente. Installazioni troppo anticipate producono infatti molti inconvenienti: maggiore usura del legno, invasione della cavità da parte di insetti e ragni ancora attivi (in estate o primo autunno) o roditori in cerca di un posto per ibernarsi (come il moscardino). Anche in questi ultimi casi, peraltro piacevoli e interessanti, il nido comunque non sarà utilizzato dagli uccelli. Per questo stesso motivo dopo la riproduzione, in estate, il nido può essere rimosso, pulito e poi reinstallato l'autunno successivo.
Importante per il successo dell'occupazione è come viene posizionato e dove. La scelta del sito non è difficile ma deve essere accorta. Vanno privilegiate zone tranquille anche se vicine a zone interessate da vostre attività quotidiane: non sono rari casi di cince o pigliamosche che hanno occupato nidi fissati sotto la balaustra o sopra la porta di un appartamento. Importante è il nido non sia troppo visibile e isolato, e soprattutto accessibile dall'uomo. Un angolo "ignorato" del giardino è l'ideale.
Altra regola essenziale è non disturbare l'attività degli uccelli presso il nido. Una volta scelto il sito e posizionato il nio dimenticatelo per un po'. Sarà il volo degli occupanti a richiamare la vostra attenzione in primavera.
Il nido può essere inchiodato o legato (meglio la prima soluzione, a meno che non debba essere fissato ad un albero) e preferibilmente leggermente inclinato verso il basso. L'esposizione migliore è quella rivolta verso Ovest, e l'apertura non deve essere esposta al sole o agli agenti atmosferici. L'ancoraggio deve essere comunque ben saldo.
Orientamento del nido Il nido va fissato leggermente inclinato verso il basso per proteggerlo dagli agenti atmosferici

Come installare i nidi

1. Il luogo deve essere riparato e tranquillo.
2. Il nido deve garantire una facile accessibilità e non essere troppo coperto dalla vegetazione. La presenza di una libera traiettoria di volo è essenziale per la maggioranza edlle specie.
3. L'altezza di applicazione dipende dalla specie, ma in generale l'altezza preferenziale è di poco superiore ai tre metri.
4. Il nido non deve essere mai inclinato verso l'alto, ma in posizione parallela al suolo o leggermente inclinato verso il basso per essere riparato da pioggia e sole.
5. Il supporto deve essere ben saldo e poco oscillante, e il fissaggio del nido ben sicuro.
6. Certe specie come Scricciolo e Merlo preferiscono nidi inseriti in vegetazione fitta come edera e cespugli, ma sempre tale da permettere un accesso agevole al primo posatoio da cui poi, usando la vegetazione, sia possibile raggiungere l'entrata.

Come seguire la nidificazione

Avvicinarsi ad un nido occupato richiede molta attenzione e rischia di mandare a monte la nidificazione. A titolo informativo, qui di seguito sono riassunte le fasi riproduttive degli uccelli:
INVERNO

TARDO INVERNO/PRIMAVERA

PRIMAVERA

PRIMAVERA/ESTATE

Attenzione: molte specie, dopo la prima covata possono ripeterne una seconda e anche una terza.

Conoscendo le sequenze della fase riproduttiva è possibile compiere interessanti osservazioni. Chi è appassionato può anche effettuare buone fotografie.
È necessario sapere che le fasi più delicate sono quelle della scelta del nido e dell'incubazione. Bisogna evitare in alcun modo di disturbare gli uccelli in questi momenti. Quando si avverte che è in atto la cova, si potrà ispezionare il nido usando una scala e alzando il coperchio solo quando nessun adulto è presente all'interno. Si deve anche evitare di alterare la disposizione esterna della vegetazione. Simili disattenzioni possono indurre gli uccelli ad abbandonare nido e covata.
Lo stesso vale quando ci sono i pulcini. Anche se in questa fase i genitori raramente abbandonano la nidiata, un disturbo può far propendere gli adulti a non usare più quel nido per il futuro.

Tempi i incubazione e allevamento dei piccoli
di alcune specie ospiti dei nidi artificiali

Specie Giorni di incubazione
delle uova
Giorni di allevamento
dei pulcini nel nido
Ballerina bianca 12-14 13-16
Cinciallegra 13-14 16-22
Cincia mora 14-18 16-19
Cinciarella 12-16 15-22
Codirosso 11-14 14-20
Merlo 11-17 12-19
Passera mattugia 11-14 12-14
Passera d'Italia 11-14 15
Pettirosso 14-18 23-25
Picchio muratore 12-14 13-16
Pigliamosche 11-15 12-14
Rampichino 15 16-17
Scricciolo 14-17 15-20
Storno 12-15 20-22
Torcicollo 12-14 19-21
Nota: Le date di incubazione e di involo dal nido sono comunque variabili in relazione a molti fattori quali la dieta, le condizioni climatiche, la latitudine, l'altitudine. I dati riportati sono la media di molti rilevamenti.

Cosa osservare

Avere un nido a "portata di binocolo" offre infinite possibilità di osservazioni ed interessanti "scoperte:, riferite a una delle più importanti, complesse e affascinanti attività della vita di un uccello: la riproduzione.
Lo schema della sequenza di fasi riproduttive riproposto nel precedente capitolo indica quali possano essere i comportamenti da osservare. In particolare, semplificando molto, possiamo dividere:
Comportamenti territoriali
È quasi sempre il maschio che si impegna nella difesa del territorio, sia cantando da ben precise postazioni, sia inscenando posture e display competitivi.
Rituali di corteggiamento aggressivi e di rinforzo della coppia
I rituali di corteggiamento sono spesso ripetuti anche dopo l'accoppiamento e servono per cementare la coppia. Molto frequente è l'offerta di cibo da parte del mschio alla femmina che lo riceve simulando un comportamento infantile, emettendo cioè flebili pigolii, in posizione abbassata, con la bocca spalancata e facendo fremere e tremare le ali: proprio come un pulcino all'imbeccata.
Comportamenti aggressivi e di allarme
Attacchi sono in genere compiuti da parte del maschio verso intrusi della stessa specie sconfinati nel suo territorio, o anche verso altri uccelli o animali che si avvicinano troppo al nido. Comprendono versi di allarme e minaccia, rincorse e vere e proprie zuffe.
Cure parentali
I comportamenti parentali variano dal mantenimento della pulizia del nido (allontanando le feci dei pulcini avvolte in speciali "sacchi fecali" da parte degli adulti), alla nutrizione.
I giovani appena usciti dal nido e a malapena in grado di volare sono ancora seguiti, difesi e nutriti dai genitori per diversi giorni. Se si rinviene un piccolo caduto dal nido, lo si dovrà semplicemente ricollocare in altro tra al vegetazione: i genitori risponderanno alle sue richieste di cibo. Sono disponibili ulteriori informazioni sul pronto soccorso per animali feriti. Potete consultare anche il sito RecuperoSelvatici.it.